
TIPOLOGIA DI VACCINO: Pfizer
LOTTO DEL VACCINO: 1° FA4597, 2° FC3098
DOSI DEL VACCINO: 2: 15.05.2021, 19.06.2021
EFFETTO AVVERSO DAL VACCINO: Sindrome di attivazione mastocitaria con disautonomia lieve e neuropatia periferica
Mi chiamo Daryela, e sono nata in Messico. Quello che ho vissuto negli ultimi anni mi ha avvicinato molto a uno dei simboli del mio paese, Frida Kahlo, perché lei ha vissuto accompagnata del dolore che metteva alla prova il suo corpo giorno dopo giorno. Vivo in Italia da 28 anni. Organizzavo eventi e mostre Messicane, mi piaceva molto ballare e stare tra le persone. Inoltre mi piaceva coltivare mais bianco e curate il mio orto. Curavo con gioia il mio giardino. Amavo fare la pasta in casa, mia suocera era di Bologna e mi ha insegnato a tirare la pasta fresca. Ero una donna attiva, facevo lunghe passeggiate. Oggi sono un’altra persona non riesco a camminare per poche centinaia di metri, mi sento mancare il fiato, mi sento una persona con più di cento, anni senza forze.
Non ho mai pensato che nella mia vita potessi passare un periodo buio come quello del Covid, che io personalmente paragono agli anni della prima metà del 13’ secolo quando il papa delegò i propri poteri agli inquisitori. Ugualmente lo stato Italiano ha delegato la vita e il benessere dei suoi cittadini alle case farmaceutiche, il quale principale obiettivo era il profitto e non la salute delle persone. Questo mio pensiero è stato confermato da quello che è successo durante questo periodo, un comparto di medici, politici, giornalisti corrotti hanno lavorato per promuovere un siero sperimentale che è stato approvato solo perché era in atto una crisi pandemica.
Mi sono vaccinata per proteggere mio marito, che aveva fatto un intervento importante a dicembre del 2020. I medici ci hanno consigliato di fare il vaccino obbligatoriamente. “Come potevo non fidarmi di quei medici che avevano salvato la vita di mio marito?” Inoltre mio marito aveva bisogno di essere accompagnato spesso in ospedale e senza green pass non potevo farlo.
Il 15.05.2021 ho fatto la prima dose presso l’hub vaccinale in provincia di Como. La sera dopo il vaccino ho sentito un forte bruciore alla colonna vertebrale e molta nausea. La mattina dopo ho chiamato il mio medico di base per condividere con lui i sintomi che ho avuto e lui mi ha tranquillizzato dicendomi che tutto era normale. I giorni passavano, ma il bruciore si intensificava e la zona diventava sempre più estesa prendendo anche la cervicale. A questo punto mi sono rivolta ad un fisioterapista e osteopata per alleviare il dolore che stava diventando insopportabile, ma i trattamenti non riuscivano ad aiutarmi.
Pian piano si stava avvicinando la data della seconda dose, che non volevo assolutamente fare visto che il dolore era apparso con la prima dose. Ho deciso di presentarmi all’ hub e di raccontare tutto quello che mi era successo, sperando che qualche medico mi desse l’esenzione. Il dottore di turno e gli infermieri mi dissero che non mi dovevo preoccupare e che i sintomi che avevo non potevano essere correlati al vaccino. Quando mi hanno inoculato la seconda dose mi sono messa a piangere mi sono sentita come se mi avessero stuprata. Hanno abusato del mio corpo senza ascoltarmi e provare ad approfondire il mio stato di salute. Nessuno poteva dubitare e obiettare per l’efficacia della procedura.
Dopo cinque giorni dalla seconda inoculazione mi sono trovata presso l’ospedale di Varese con forti dolori all’addome, compressione toracica, tachicardia e nausea. Tremavo tutta e avevo forti spasmi. I dottori mi hanno detto che il mio malessere era dovuto allo stress e che dovevo rilassarmi un po’.
Ma dagli esami vedono che non avevo peristalsi all‘intestino.
Successivamente mi sono stati prescritti ulteriori esami di approfondimento come colonscopica, TAC, risonanza magnetica. Tutti esami fatti privatamente, perché la lista d’attesa era lunga più di un anno e io avevo urgenza si capire cosa mi stia succedendo.
Nel frattempo vengo colpita di un rash cutaneo ed un edema al viso accompagnato da un dolore intenso , come un punteruolo che mi trafiggeva dalla scapola sinistra. Vi allego le foto per farvi capire quello che mi è accaduto. Il mio corpo bruciava dall’interno. Il dolore che provavo e che provo tutt’ora è insopportabile. Gli esiti degli esami fatti erano negativi, tutto era a posto ad eccezione del volume delle piastrine e il sangue nelle urine. Il mio stato di salute stava peggiorando ogni giorno. Rash cutaneo che si disseminava per tutto il dorso, bruciore interno, tachicardie e perdita dell’equilibrio, dovuti all’ offuscamento della vista, mi sentivo risucchiare dentro un vortice. Successivamente mi è stato spiegato che si trattava di Brain Fog o Nebbia Mentale. Per colpa di questa patologia non riuscivo a concentrarmi e dimenticavo le cose che avevo fatto poche ore prima. Sono andata dal medico di Base per avere un aiuto, ma anche lui sosteneva la tesi che lo sfogo e il malessere erano dovuti all’ansia e mi prescrisse un farmaco antidepressivo in gocce. All’inizio ho creduto alla storia dell’ansia, ma visto che le gocce non mi aiutavano e continuavo a bruciare dal torace e collo, ho deciso di interrompere tutto, perché capivo che il problema era tutt’altro. Ho continuato a cercare la cura per il mio dolore e mi recai da un ortopedico , appena vide il mio rash cutaneo e sentendo il mio racconto mi chiese: “Ma …ti sei vaccinata?” La moglie del medico è neurologa e stava visitando tanti casi come il mio, con gli stessi sintomi. L’ortopedico mi informa guardando la risonanza che il mio dolore non dipendeva della colonna vertebrale e mi suggerisce di fare ozonoterapia e di prendere alcuni integratori. Il dottore non voleva ammettere in modo esplicito la correlazione tra il vaccino e il dolore che avevo. Speravo che lui scrivesse due righe di correlazione per evitare le multe visto che ero over 50 e per avere il green pass avevo bisogno del terzo vaccino, cosa che nello stato in cui mi trovavo era impossibile di fare. Dovevo trovare una soluzione e ho deciso di cambiare medico di base, sperando di risolvere il problema. Nel frattempo ho avuto un’altra crisi con vertigini e rash cutaneo, un dolore intenso alla nuca lato sinistro e tachicardia. Sono andata in pronto soccorso e un ragazzo amico di mio marito che mi aveva già vista in altre occasioni mi ha parlato del Comitato Ascoltami. Mentre ero in ospedale mi sono iscritta. Ricordo ancora quella voce dell’altra parte del telefono che mi diceva “Sei sola? sei accompagnata da qualcuno?” “Dimmi come ti senti e cosa hai? Stai tranquilla”. Dopo mesi per la prima volta mi sono sentita al sicuro e compresa, una liberazione. Mi ricordo che ho pianto della gioia. Durante questo periodo ho perso tanti amici che mi prendevano in giro ed erano visibilmente in disaccordo con me, per il semplice fatto che io parlassi di reazione avversa al vaccino, non capivano il mio inferno. In cambio ho trovato delle persone che mi capiscono, perché purtroppo hanno gli stessi problemi di salute e sintomi. Il tempo passava e io non miglioravo anzi si presentavano altri sintomi, le vene della tempia sinistra pulsavano e piccoli spasmi si presentavano alla sera in tutto il corpo, quando mi sdraiavo sul letto sentivo scricchiolii alla testa lato sinistro. Nessun dottore incluso il nuovo medico di base si impegnava a darmi l’esenzione dalla terza dose del vaccino. Il dottore mi diceva che non era abilitato ad eseguire le esenzioni e di recarmi presso l’hub vaccinale e fare presente i sintomi che avevo. Allora feci cosi, mi presentai dicendo che dovevo fare ulteriori accertamenti e che volevo essere tranquilla quando avessi dovuto fare la terza dose.
La strategia ha miracolosamente ha funzionato. Mi è stata rilasciata una esenzione cartacea con validità di un mese. Dopo pochi giorni tutto si complicò di nuovo, perché entrò’ in vigore la legge per la digitalizzazione dell’ esenzioni. La commissione medica poteva rifiutare e annullare la mia esenzione senza tenere conto del mio stato di salute, non volevano ascoltare né valutare, che il vaccino aveva scaturito una reazione avversa. Vedevo tante persone uscire piangendo da questi posti perché senza esenzione e senza green pass perdevano il lavoro. E molti di queste persone avevano gli stessi miei sintomi pesanti di reazione avversa. Nel vedere queste scene ho deciso di andarmene e chiamai il mio medico di base che mi ha detto che si impegnava lui a fare la mia domanda. Dopo la sua risposta mi sono sentita sollevata. Inoltre avevo chiesto al mio medico di fare la segnalazione ad AIFA. Mi ha risposto che non ha tempo e che potevo procedere io personalmente.
A questo punto ci ho pensato io a fare la segnalazione personalmente, ma l’iter da seguire era molto complicato con tanti bug del sito che continuava a cadere continuamente.
Grazie a mio Padre che era un farmacista coscienzioso e scrupoloso, sapevo distinguere tra un effetto collaterale e una reazione avversa da farmaco. La prima è temporanea e curabile, mentre la seconda è sempre nociva, si protrae nel tempo, difficilmente si risolve ed in alcuni casi letale.
Grazie al Comitato Ascoltami ho trovato un Cardiologo molto bravo e umano che mi ha trovato uno scollamento del pericardio di 7 mm. In pratica rischiavo di morire e questo era il motivo della compressione toracica. Quella cicatrice rimarrà nella mia mente come questo terribile periodo per l’umanità. A distanza di quasi un anno arriva la prima diagnosi “Sindrome di attivazione mastocitaria con disautonomia lieve e neuropatia periferica.”
Oggi continuo ad avere il bruciore interno che domino con Fentanil ossicodone, medicinale che è 200 volte più forte della morfina. Non so se potrò guarire un giorno, ma la mia esperienza mi ha insegnato tanto e mi ha fatto trovare una grande famiglia che è il Comitato Ascoltami, gente con la quale condivido tutte le mie paure, prego e rido. Vorrei riprendere le parole di Frida Khalo “Il dolore non è parte della vita, può diventare la vita stessa.” Nel dolore ho trovato un nuovo senso della mia vita, ossia combattere contro l’ingiustizia e prevenire che altre persone possano percorrere la mia esperienza cosi dolorosa e invalidante. Pensate ai bambini e non sottoponeteli a questo siero sperimentale, loro devono rimanere sani.
Per chiudere la mia storia vorrei riprendere le parole che mi ha detto una grande teologa che ho conosciuto personalmente.
“Accosta la tua crocce a quella di Gesù e offri il tuo dolore per i morti da vaccino e la conversione di questi malvagi che per i soldi hanno venduto l’anima e che solo Gesù giudicherà a suo tempo.”
Io credo nella giustizia divina e la giustizia divina sarà fatta un giorno per tutti. Daryela