
TIPOLOGIA DI VACCINO: Pfizer
LOTTO DEL VACCINO: FD7959
DOSI DEL VACCINO: 1, 25 GIUGNO 2021
EFFETTO AVVERSO DAL VACCINO: PARALISI AGLI ARTI INFERIORI
Prima del vaccino non avevo mai avuto alcun problema di salute e nemmeno predisposizioni familiari a particolari patologie quindi mi potevo considerare una persona sana.
Giocavo a tennis con regolarità 2 volte alla settimana facendo allenamento con il mio preparatore atletico, pur non avendo mai partecipato a tornei o competizioni e, durante la mia giornata di lavoro, percorro circa 10 km.
Ho valutato di aderire alla campagna vaccino perché ne sentivo il dovere come cittadina e nella convinzione di tutelare gli altri ed evitare di avere problemi sul lavoro. Io gestisco un’attività in proprio nel settore della ristorazione, sono a contatto con le persone tutto il giorno, quindi sentivo la responsabilità nei confronti dei miei clienti e volevo evitare problemi alla mia attività.
Il 25 giugno 2021, intorno alle ore 15:30 circa, mi sono recata presso il centro vaccinazione di Serravalle Sesia, aperto al Bowling, per effettuare la prima dose, dopo essermi prenotata pochi giorni prima.
Esattamente tre ore dopo ho iniziato ad avere quasi tutti gli effetti avversi riportati sul foglietto rilasciato alla firma del consenso, ovvero febbre, sudorazione, brividi, male al braccio, dolori articolari. E soprattutto all’improvviso, mentre stavo lavorando, le gambe non mi hanno più sostenuta!
Le reazioni più lievi le ho accettate come normali e possibili. Ho assunto subito della Tachipirina 1000 per alleviare i primi sintomi. Ma il giorno seguente ho avuto un mal di testa implacabile assolutamente invalidante. Io soffro di mal di testa e so eventualmente quali medicinali prendere e come gestirmi: in quell’occasione non ha funzionato nulla di quanto mi aiutava nei casi più gravi e questo mal di testa fortissimo è durato 24 ore. Il giorno successivo all’inoculazione avevo ancora febbre e dolori ovunque e le gambe ancora incapaci di reggermi. La sensazione era paragonabile a quella di crampi dopo intensa attività sportiva, con l’aggiunta di fitte in corrispondenza dell’articolazione delle ginocchia. Il terzo giorno la febbre e il malessere erano quasi scomparsi, le gambe, invece, non erano migliorate.
Ho quindi pensato che il dolore alle gambe fosse dovuto alla stanchezza del lavoro o all’attività sportiva ma, non avendo fatto nulla di diverso dal mio solito, il dubbio che anche questo problema fosse correlato all’inoculazione ha cominciato a diventare certezza.
Ho iniziato allora la ricerca disperata di aiuto e mi sono rivolta alla mia dottoressa di base che all’inizio non mi ha molto aiutata quindi, non potendo aspettare i tempi lunghi delle prenotazioni, ho fatto subito privatamente un ecocolordoppler per scongiurare qualsiasi problema circolatorio o trombotico. Risultato: vasi sanguigni a posto e perfettamente funzionanti.
Col passare dei giorni però anche la mia dottoressa, che mi segue tutt’oggi, ha cominciato a capire che il mio problema alle gambe non sembrava passeggero e mi ha indirizzata da una neurologa a Novara. Alla prima visita neurologica, effettuata presso l’Ospedale Maggiore, i dottori, che mi guardavano allibiti mentre non riuscivo a fare neanche tre passi senza supporto di stampelle, hanno valutato di prescrivermi diverse analisi: emocromo completo, elettromiografia agli arti inferiori, risonanza magnetica con contrasto alla zona sacrale e alle gambe. Ho effettuato anche una risonanza all’encefalo e alla colonna vertebrale. Tutti gli esami hanno danno esito negativo. Non hanno trovato nulla e, per aiutarmi a tornare a camminare, mi hanno prescritto farmaci miorilassanti e indicati per il trattamento delle lesioni dei nervi periferici dovute a cause meccaniche o a processi infiammatori.
Nessun medico però ha saputo dare un nome specifico a quello che mi è successo. Hanno concluso il tutto dicendomi che era una forma di astenia degli arti inferiori senza però identificarne l’elemento scatenante, cercando solo cause pregresse ed evitando chiaramente di parlare di correlazione con il siero. Ho fatto accertamenti di tipo neurologico perché i dottori pensavano si trattasse di Sclerosi multipla o di Sindrome di Guillain – Barrè, che è correlata alle vaccinazioni e non solo a quella Covid. Ma tutti gli esami hanno escluso qualsiasi causa antecedente l’inoculazione. Solo la neurologa, visti tutti gli esami, mi ha confidato che altre giovani donne hanno riportato sintomi simili ai miei dopo la vaccinazione e mi ha curata con attenzione e partecipazione, seguendomi e contattandomi con frequenza per sapere come stavo.
Ho segnalato il mio evento avverso ad Aifa attraverso il mio medico di base che presumo se ne sia occupato, pur non avendo io alcun riscontro a riguardo.
Dopo circa 3 mesi dalla somministrazione del vaccino sono tornata a camminare quasi normalmente, anche se ancora oggi, a distanza di più di 1 anno, ogni tanto avverto ancora fitte alle articolazioni, soprattutto se sono particolarmente stanca.
Nonostante questa situazione non ho ottenuto nessuna esenzione fino a maggio di quest’anno, anche se non so ancora se avrà validità a tempo indeterminato.
Nel frattempo, a gennaio 2022, mi sono ammalata di Covid e, nonostante si sia trattato di un’influenza un po’ più forte di quelle che solitamente si fanno in quella stagione, sono stata molto meglio in quel periodo che dopo la vaccinazione! Mi sono poi contagiata di nuovo ad aprile e, a giugno, per la terza volta. Ora sto iniziando lentamente a recuperare energia e forza.
Vorrei inoltre sottolineare la notevole spesa sostenuta in tamponi per poter lavorare, da quando ad ottobre la mia situazione fisica me lo ha consentito fino a quando ho contratto l’infezione la prima volta, ottenendo così il green-pass.
Da gennaio 2022 ho sospeso tutti i farmaci perché sono certa che i tanti anti infiammatori che assumevo avrebbero potuto crearmi altri problemi. Ho anche sospeso le visite specialistiche perché credo di aver fatto tutti gli accertamenti possibili e poi perché sto cercando di relegare tutto ciò ad un ricordo, a cosa passata.
All’inizio di questa brutta esperienza la mia famiglia si è un po’ divisa. La parte che più era favorevole ai vaccini ha fatto fatica ad ammettere la correlazione con i miei sintomi ma, nel giro di pochi giorni, ha capito che ciò che mi succedeva era reale e si è riavvicinata. L’altra parte mi ha subito creduta e supportata e non ha mai dubitato di quanto stava accadendo e perché. Posso dire anche che nessuno dei miei amici mi ha abbandonata forse anche perché la mia reazione, che mi ha bloccato le gambe da un momento all’altro, era così visibile da non poter essere negata.
Ho l’abitudine di cercare sempre il lato positivo nelle situazioni e anche in questo caso posso dire che questa esperienza mi ha permesso di rivalutare alcuni aspetti della mia vita. Non ho mai apprezzato tanto la bellezza di una camminata e ho compreso bene il valore della salute che mi era venuta a mancare così improvvisamente e senza spiegazione.
Ho deciso di raccontare la mia storia perché spero che questa testimonianza possa servire a far comprendere i rischi ai quali si va incontro con queste somministrazioni che di contro, come dimostra la mia esperienza e quella di tanti altri di cui ho sentito e letto, non danno una protezione efficace verso il contagio.
A 27 anni, e con la vita davanti a me, non ho la certezza di una diagnosi che mi faccia guardare al futuro con serenità in caso mi trovassi di nuovo ad affrontare i gravi disagi che ho vissuto e con i quali, anche se in forma lieve, continuo a convivere.