FRANCESCO, 57 ANNI, L’ATROFIA DEL NERVO OTTICO

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TIPOLOGIA DI VACCINO: Pfizer

LOTTO DEL VACCINO: 1°EL1484, 2° LJ6136

DOSI DEL VACCINO: 1°:13.01.2021; 2°:03.02.2021

EFFETTO AVVERSO DAL VACCINO: L’ATROFIA DEL NERVO OTTICO

Mi chiamo Francesco e ho 57 anni, sono sposato e ho tre figli piccoli di cui mi prendo cura. I miei figli sono il motivo per il quale non posso permettermi di rimanere senza lavoro e ho iniziato a lavorare nel settore ospedaliero.  Di mestiere ho sempre guidato i camion di AMSA e di routine facevo le visite oculistiche, che sempre hanno avuto esiti positivi con il massimo punteggio 10/10.  Non ho mai avuto problemi con la vista.

Nel 2015 ho perso il lavoro e mi sono rivolto all’ufficio del collocamento di Milano. Mi è stato proposto di iniziare una nuova esperienza lavorativa come operatore sanitario presso un ospedale di Milano, senza avere nessuna preparazione.

Durante il periodo di Covid, come operatore sanitario dovevo sottopormi alla vaccinazione obbligatoria e cosi il 13 gennaio ho avuto la prima dose del vaccino Pfizer. Mi hanno inoculato il vaccino nel braccio sinistro e per fortuna non ho avuto alcun effetto indesiderato.  Dopo la prima dose stavo bene per cui senza preoccupazioni ho fatto il secondo vaccino il mese successivo. Con la seconda dose, purtroppo hanno iniziato i miei problemi. Ho avuto un torcicollo e male al braccio sinistro. Inoltre per qualche giorno ho avuto febbre intorno al 37,5 con un malessere generale.

Venti giorni dopo la seconda dose è emerso un altro problema, ho iniziato ad avere problemi con la vista. Non avendo mai avuto problemi con gli occhi mi sono preoccupato e ho deciso di fare una semplice visita oculistica di routine. Il funzionario che ha fatto la visita si è accorto che ho qualche problema serio e mi ha consigliato di fare una visita specialistica presso uno studio medico. Ho seguito le indicazioni datemi e ho fatto la visita oculistica specialistica il 23.03.2021 presso l’ospedale di San Giuseppe. La diagnosi emersa, una leggera cataratta all’occhio sinistro. Il medico mi ha prescritto ulteriori esami di approfondimento. Che ho eseguito presso la clinica di Igea di Milano. Il medico dopo la visita mi ha detto che la cataratta è troppo leggera e non potevo risolvere la mia patologia con un intervento.  Il dottore non riusciva a capire, però a che cosa è dovuto il mio peggioramento continuo della vista e per questo mi ha prescritto una risonanza magnetica.

Il 16.04.2021 ho fatto la risonanza e finalmente è emerso il mio problema, ossia l’atrofia del nervo ottico bilaterale. Una patologia molto pericolosa che può portare alla perdita completa della visita. Il medico mi ha spiegato che questa patologia compare dopo un ictus. Mi consiglia di approfondire al meglio il mio stato di salute e fare ulteriori esami. Nei mesi successivi mi sono sottoposto ai seguenti esami prescritti dai vari dottori: visita neuro-oftalmica, visita cardiologica, respiratoria, esami genetici per escludere l’atrofia ottica di Leber, , eco-dopler, l’angio Tac. Tutti gli esami eseguiti privatamente, perché il servizio sanitario offriva una lista d’attesa di 8 mesi e io avevo l’urgenza di capire cosa mi sta succedendo. Gli esami hanno dato gli esiti negativi e hanno escluso l’ipotesi dell‘ictus e problemi del cuore. Nessun medico purtroppo riesce di capire a che cosa è dovuta la mia atrofia e perché la mia vista sta peggiorando con ogni giorno.

A fra tempo arriva il momento della terza dose del vaccino. In questo momento mi si accese una lampadina collegando tutti i fatti. Ho iniziato a stare male 15-20 gg dopo la seconda dose del vaccino Covid. Ho espresso il mio dubbio al medico oculista e lui mi ha dato ragione, dicendomi che io ero già predisposto e il vaccino ha accelerato questa mia patologia. Ho chiesto al dottore di indicare per l’iscritto quello che mi ha detto, ma lui ha rifiutato infastidito. Avevo urgentemente bisogno di una prescrizione medica che mi esonerava dalla terza dose del vaccino, ma nessun medico si voleva impegnare. A questo punto mi sono recato presso il centro vaccinale e ho racconto la mia storia al dottore di turno, dicendogli che io non potevo firmare il foglio con il quale mi assumevo le responsabilità per il danno del vaccino. Ho chiesto alla commissione di assumersi loro la responsabilità, ma loro non hanno accettato e non hanno voluto eseguire la vaccinazione. A questo punto la direzione ospedaliera mi hanno preparato un permesso che mi esonerava di timbrare il cartellino e con questo potevo continuare a lavorare entro il 17 novembre. Alla scadenza del mio permesso qualcosa cambiò e la direzione sanitaria iniziò ad eseguire una pressione su di me. Devo obbligatoriamente fare la terza dose se volevo continuare a lavorare. La loro richiesta mi sembrò surreale per i seguenti due motivi entro 10 giorni doveva uscire il decreto Meloni che toglieva l’obbligo della vaccinazione degli operatori sanitari. Il secondo motivo è l’etica professionale dei medici. Dopo la terza dose del vaccino Covdi sono rimasti a casa 20 operatori sanitari per l’infezione Covid , e per questo motivo eravamo costretti di chiudere un intero reparto per mancanza del personale. A questo punto mi chiedevo a cosa serve un vaccino se non sterilizza anzi provoca un disastro organizzativo con la chiusura dei reparti. Ancora non riuscivo a capire perché i medici italiani stavano spingendo queste vaccinazioni che non fermavano l’infezione. Alla fine per poter evitare la terza dose mi dovevo mettere in ferie forzate per 10 gg fino a quando non entrò in vigore il decreto Meloni. Questo trattamento mi sembrò davvero disumano e poco etico da parte del mio direttore sanitario.

Attualmente sono in ricerca di un medico legale che può fare una relazione basata sulla documentazione degli esami che ho eseguito ed indicare in modo esplicito il dubbio che la mia patologia può essere dovuta al vaccino, vista la vicinanza temporale da quando ho avuto il malessere e la seconda dose del vaccino. Inoltre sarei molto felice di poter fare esami del sangue che analizzano quello che può essere stato l’impatto del vaccino sul mio organismo. La cura che sto facendo è basata sugli integratori costosissimi e lacrime artificiali, che devono rallentare la malattia, ma non curare.

Non ho segnalato il mio disaggio ad Aifa, ma dopo questa esperienza negativa non credo nelle istituzioni. Sono stato trattato male dai dottori che ho incontrato, perché non hanno voluto mettere bianco su nero il motivo vero del mio disaggio e approfondire la correlazione tra il vaccino e il danno permanente alla mia vista.

Tutti i miei colleghi si sono rivolti contro di me anche se oggettivamente ho un problema gravissimo certificato che non è curabile e piano piano mi può portare alla cecità totale a 60 anni con una famiglia sulle spalle. Mi sono sentito solo e perso pur avendo subito un trattamento sanitario obbligatorio che mi permetteva di lavorare e mantenere la mia numerosa famiglia.

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TIPOLOGIA DI VACCINO: Pfizer

LOTTO DEL VACCINO: 1°EL1484, 2° LJ6136

DOSI DEL VACCINO: 1°:13.01.2021; 2°:03.02.2021

EFFETTO AVVERSO DAL VACCINO: L’ATROFIA DEL NERVO OTTICO

Mi chiamo Francesco e ho 57 anni, sono sposato e ho tre figli piccoli di cui mi prendo cura. I miei figli sono il motivo per il quale non posso permettermi di rimanere senza lavoro e ho iniziato a lavorare nel settore ospedaliero.  Di mestiere ho sempre guidato i camion di AMSA e di routine facevo le visite oculistiche, che sempre hanno avuto esiti positivi con il massimo punteggio 10/10.  Non ho mai avuto problemi con la vista.

Nel 2015 ho perso il lavoro e mi sono rivolto all’ufficio del collocamento di Milano. Mi è stato proposto di iniziare una nuova esperienza lavorativa come operatore sanitario presso un ospedale di Milano, senza avere nessuna preparazione.

Durante il periodo di Covid, come operatore sanitario dovevo sottopormi alla vaccinazione obbligatoria e cosi il 13 gennaio ho avuto la prima dose del vaccino Pfizer. Mi hanno inoculato il vaccino nel braccio sinistro e per fortuna non ho avuto alcun effetto indesiderato.  Dopo la prima dose stavo bene per cui senza preoccupazioni ho fatto il secondo vaccino il mese successivo. Con la seconda dose, purtroppo hanno iniziato i miei problemi. Ho avuto un torcicollo e male al braccio sinistro. Inoltre per qualche giorno ho avuto febbre intorno al 37,5 con un malessere generale.

Venti giorni dopo la seconda dose è emerso un altro problema, ho iniziato ad avere problemi con la vista. Non avendo mai avuto problemi con gli occhi mi sono preoccupato e ho deciso di fare una semplice visita oculistica di routine. Il funzionario che ha fatto la visita si è accorto che ho qualche problema serio e mi ha consigliato di fare una visita specialistica presso uno studio medico. Ho seguito le indicazioni datemi e ho fatto la visita oculistica specialistica il 23.03.2021 presso l’ospedale di San Giuseppe. La diagnosi emersa, una leggera cataratta all’occhio sinistro. Il medico mi ha prescritto ulteriori esami di approfondimento. Che ho eseguito presso la clinica di Igea di Milano. Il medico dopo la visita mi ha detto che la cataratta è troppo leggera e non potevo risolvere la mia patologia con un intervento.  Il dottore non riusciva a capire, però a che cosa è dovuto il mio peggioramento continuo della vista e per questo mi ha prescritto una risonanza magnetica.

Il 16.04.2021 ho fatto la risonanza e finalmente è emerso il mio problema, ossia l’atrofia del nervo ottico bilaterale. Una patologia molto pericolosa che può portare alla perdita completa della visita. Il medico mi ha spiegato che questa patologia compare dopo un ictus. Mi consiglia di approfondire al meglio il mio stato di salute e fare ulteriori esami. Nei mesi successivi mi sono sottoposto ai seguenti esami prescritti dai vari dottori: visita neuro-oftalmica, visita cardiologica, respiratoria, esami genetici per escludere l’atrofia ottica di Leber, , eco-dopler, l’angio Tac. Tutti gli esami eseguiti privatamente, perché il servizio sanitario offriva una lista d’attesa di 8 mesi e io avevo l’urgenza di capire cosa mi sta succedendo. Gli esami hanno dato gli esiti negativi e hanno escluso l’ipotesi dell‘ictus e problemi del cuore. Nessun medico purtroppo riesce di capire a che cosa è dovuta la mia atrofia e perché la mia vista sta peggiorando con ogni giorno.

A fra tempo arriva il momento della terza dose del vaccino. In questo momento mi si accese una lampadina collegando tutti i fatti. Ho iniziato a stare male 15-20 gg dopo la seconda dose del vaccino Covid. Ho espresso il mio dubbio al medico oculista e lui mi ha dato ragione, dicendomi che io ero già predisposto e il vaccino ha accelerato questa mia patologia. Ho chiesto al dottore di indicare per l’iscritto quello che mi ha detto, ma lui ha rifiutato infastidito. Avevo urgentemente bisogno di una prescrizione medica che mi esonerava dalla terza dose del vaccino, ma nessun medico si voleva impegnare. A questo punto mi sono recato presso il centro vaccinale e ho racconto la mia storia al dottore di turno, dicendogli che io non potevo firmare il foglio con il quale mi assumevo le responsabilità per il danno del vaccino. Ho chiesto alla commissione di assumersi loro la responsabilità, ma loro non hanno accettato e non hanno voluto eseguire la vaccinazione. A questo punto la direzione ospedaliera mi hanno preparato un permesso che mi esonerava di timbrare il cartellino e con questo potevo continuare a lavorare entro il 17 novembre. Alla scadenza del mio permesso qualcosa cambiò e la direzione sanitaria iniziò ad eseguire una pressione su di me. Devo obbligatoriamente fare la terza dose se volevo continuare a lavorare. La loro richiesta mi sembrò surreale per i seguenti due motivi entro 10 giorni doveva uscire il decreto Meloni che toglieva l’obbligo della vaccinazione degli operatori sanitari. Il secondo motivo è l’etica professionale dei medici. Dopo la terza dose del vaccino Covdi sono rimasti a casa 20 operatori sanitari per l’infezione Covid , e per questo motivo eravamo costretti di chiudere un intero reparto per mancanza del personale. A questo punto mi chiedevo a cosa serve un vaccino se non sterilizza anzi provoca un disastro organizzativo con la chiusura dei reparti. Ancora non riuscivo a capire perché i medici italiani stavano spingendo queste vaccinazioni che non fermavano l’infezione. Alla fine per poter evitare la terza dose mi dovevo mettere in ferie forzate per 10 gg fino a quando non entrò in vigore il decreto Meloni. Questo trattamento mi sembrò davvero disumano e poco etico da parte del mio direttore sanitario.

Attualmente sono in ricerca di un medico legale che può fare una relazione basata sulla documentazione degli esami che ho eseguito ed indicare in modo esplicito il dubbio che la mia patologia può essere dovuta al vaccino, vista la vicinanza temporale da quando ho avuto il malessere e la seconda dose del vaccino. Inoltre sarei molto felice di poter fare esami del sangue che analizzano quello che può essere stato l’impatto del vaccino sul mio organismo. La cura che sto facendo è basata sugli integratori costosissimi e lacrime artificiali, che devono rallentare la malattia, ma non curare.

Non ho segnalato il mio disaggio ad Aifa, ma dopo questa esperienza negativa non credo nelle istituzioni. Sono stato trattato male dai dottori che ho incontrato, perché non hanno voluto mettere bianco su nero il motivo vero del mio disaggio e approfondire la correlazione tra il vaccino e il danno permanente alla mia vista.

Tutti i miei colleghi si sono rivolti contro di me anche se oggettivamente ho un problema gravissimo certificato che non è curabile e piano piano mi può portare alla cecità totale a 60 anni con una famiglia sulle spalle. Mi sono sentito solo e perso pur avendo subito un trattamento sanitario obbligatorio che mi permetteva di lavorare e mantenere la mia numerosa famiglia.

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