
TIPOLOGIA DI Vaccino: Pfizer
LOTTO DEL Vaccino: 1° ET1831
DOSI DEL Vaccino: 1, marzo 2021
EFFETTO AVVERSO DAL Vaccino: PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA
Ho fatto la mia prima e unica dose di vaccino a marzo 2021, quando avevo 25 anni.
Frequentavo la facoltà di Psicologia clinica a Torino. Mi stavo preparando per la Laurea magistrale e lavoravo come educatore professionale nell’ambulatorio di un centro di salute mentale.
Prima dell’inoculazione ero in piena salute, non avevo la febbre da anni. Solo a volte in inverno avevo la tonsillite che curavo facilmente e rapidamente con l’antibiotico. Durante tutto l’anno nei weekend praticavo il trekking sulle mie amate montagne, che ho vicine a casa, in compagnia del mio cane, della mia ragazza o di alcuni amici. Mi è sempre piaciuto camminare all’aria aperta, nei boschi, ed ero quindi abbastanza allenato.
A gennaio 2021 sono stati vaccinati per primi i dipendenti Asl poi, dalla fine del mese, si è aperta la possibilità di vaccinarsi anche per chi, come me, è dipendente di cooperativa. Personalmente ho atteso a prenotare perché ero incerto sul da farsi. Da una parte, spinti dalla narrazione secondo la quale questa scelta tutelava noi e gli altri, temevo di potermi trovare in difficoltà in caso di contagio pur pensando di non essere un soggetto a rischio. Dall’altra mi pareva fosse stato fatto tutto troppo in fretta e avrei voluto avere più tempo per documentarmi e comprendere meglio. Ero veramente dibattuto. Intanto tutti i miei colleghi avevano deciso di vaccinarsi per cui, appena prima dell’obbligo che sarebbe scattato ad inizio aprile, ho poi deciso di fare la prima dose, ben consapevole che tanto avrei dovuto farla per continuare a lavorare.
Non ero contrario al vaccino in sé ma credo che, se ne avessi avuta la possibilità, avrei atteso l’estate per vedere come andavano le cose e, in ogni caso, sono rimasto in forse fino all’ultimo e il giorno in cui mi sono recato all’ospedale non ero sereno.
La dose, fatta a metà mattina di un venerdì, mi è stata iniettata nel braccio sinistro e subito dopo ho sentito calore diffuso in tutto il corpo. Ho pensato però che questa strana sensazione fosse da correlare alla mia insicurezza. Sono poi andato a casa e a distanza di qualche ora, in primo pomeriggio, ho avuto un forte mal di testa con bruciore alle tempie e bruttissima sensazione di peso sulla fronte. Col passare delle ore si sono aggiunti stordimento, vertigini, tremori alle mani e bruciori ai polpacci.
Nei giorni del weekend i sintomi, che subito ho pensato essere normali dopo il vaccino, sono peggiorati al punto che il lunedì, andando al lavoro in auto, ho provato una bruttissima sensazione di dissociazione unita a vertigini. Mi sono preoccupato molto perché ho capito che qualcosa non andava e ho chiamato subito il mio medico avvisandolo che avevo fatto il vaccino nei giorni precedenti e non stavo bene. Lui ha minimizzato dicendo che questi disagi sarebbero passati e di conseguenza io ho cercato di non dare troppo peso ai miei problemi ma, poiché non diminuivano, sono andato da lui a farmi visitare dopo qualche giorno. Mi è stato detto che avevo la sinusite poiché avevo i seni paranasali gonfi e probabilmente il mio mal di testa arrivava da lì. I tremori alle mani che ho riferito invece sono stati definiti come conseguenza di agitazione.
Naturalmente la terapia per la sinusite non ha dato alcun esito e ho chiesto di fare una visita neurologica presso un centro cefalee dove qualsiasi correlazione con il mio vaccino è stata negata dicendo che solo il vaccino AstraZeneca poteva dare problemi di trombosi e che il mio mal di testa non poteva provenire da lì.
Poiché il siero Pfizer era ritenuto sicurissimo mi è stata diagnosticata una cefalea tensiva data da stress per la paura del vaccino. Quindi mi è stato prescritto un antidepressivo che non ho mai preso. In quella occasione però ho insistito per avere l’impegnativa di una risonanza magnetica che ho fatto circa 1 mese dopo e che non ha evidenziato nulla.
Non ho fatto ulteriori accertamenti neurologici e i sintomi si sono attenuati molto lentamente in alcuni mesi senza che io abbia mai avuto una diagnosi, nonostante ancora ora a volte abbia tremori alle mani e in particolare ai pollici. Tutti gli esami neurologici infatti hanno dato esito negativo.
Circa una settimana dopo la vaccinazione si sono aggiunte fitte al petto e tachicardia. In quei primi tempi però la cefalea era così forte da impedirmi quasi di lavorare e di percepire la tachicardia che già cominciava a farsi sentire.
Mi era molto chiaro che qualcosa di strano stava succedendo al mio corpo anche se non avevo ancora capito di essere finito nel tunnel dei danneggiati da vaccino Covid . Continuavo a lavorare pur facendo molta fatica e la mia condizione di confusione e dissociazione aveva portato anche alla perdita di alcuni amici che dicevano di non riuscire più a relazionarsi con me. Credevano io fossi solo ansioso e avessi bisogno dello psicologo. Anche con la mia ragazza e con i miei parenti stava iniziando ad emergere qualche difficoltà, dovuta alla mia condizione.
Intanto le fitte al petto si intensificavano al punto da impedirmi di stare sdraiato la notte perché il senso di oppressione aumentava tantissimo accompagnato da un intenso bruciore al fianco sinistro, come se qualcuno mi desse fuoco da dentro. Non avevo mai provato dei dolori così acuti ed ero angosciato all’idea di addormentarmi e morire nel sonno. Ho passato spesso la notte sulla poltrona dove mi addormentavo solo pochi minuti qui e là quando il mio corpo cedeva.
Capita la perplessità di chi mi stava intorno che credeva esagerassi, ho iniziato a prenotare visite dai vari specialisti, non sempre condividendolo con chi mi stava intorno. Ho visto parecchi medici nel tentativo di capire cosa mi stesse succedendo e purtroppo molte volte ho solo accumulato frustrazione perché anche chi aveva espresso correlazione tra la mia condizione e il siero, al momento di scriverlo ufficialmente si è tirato indietro. E molti si sono comportati in questo modo.
Solo dopo aver fatto una visita dal cardiologo di mia nonna, con il quale ero in contatto per lei, ho scoperto, attraverso l’eco-cardio, di avere la pericardite con versamento di 6 millimetri. Nonostante io abbia spiegato di aver fatto la dose di Pfizer la diagnosi è stata di pericardite per probabile colpo d’aria!
Questo esito sul mio cuore mi ha colto impreparato e ho avuto difficoltà a comunicarlo ai miei familiari e alla mia ragazza, che ormai si stavano davvero preoccupando per la mia salute mentale.
Si sono resi conto praticamente subito che qualcosa non andava e che la situazione fosse più grave di ciò che pensavano, perché non riuscivo a fare praticamente nulla, e avevo dovuto addirittura assentarmi dal lavoro.
Eravamo ormai a giugno 2021 e la pericardite mi era stata descritta come una malattia dalla quale guarire rapidamente al punto da dirmi che ad agosto avrei sicuramente potuto affrontare senza problema un percorso di trekking di 5 giorni al quale tenevo molto. Proprio in quei giorni però venivano pubblicati i primi articoli che parlavano di ricerche nello Stato di Israele che evidenziavano alti tassi di miocarditi e pericarditi tra i giovani under 30 vaccinato con Pfizer e questa notizia finalmente sosteneva quello che era il mio dubbio orami da qualche tempo. Che tutto quanto mi stava accadendo fosse dipeso proprio dal vaccino!!
Ho riferito quanto scoperto al mio cardiologo chiedendo che mi correlasse, con un documento scritto, la mia pericardite alla vaccinazione ,ma lui ha trovato una scusa per non farlo, pur continuando a seguirmi per la mia problematica.
Dopo qualche settimana di terapia a base di cortisone e colchicina ho avuto un episodio molto brutto durante la notte con tachicardia forte, vertigini e tremori incontrollabili in tutto il corpo. Mi sono spaventato molto perché temevo di avere un infarto e sono andato al Pronto Soccorso dove hanno sminuito la situazione dicendomi che avevo una crisi di ansia. Dopo molte insistenze ho ottenuto che mi venisse fatta un eco-cardio dal quale si è visto che la pericardite stava guarendo. Mi hanno consigliato di dimezzare la dose del cortisone, imputando a questo il mio episodio. Ma purtroppo episodi come questo si sarebbero poi ripresentati per almeno 2 mesi senza alcun preavviso.
Questa situazione mi ha causato grande stress al punto di non farmi sentire sicuro a rimanere in casa da solo perché all’improvviso mi trovavo con questi bruttissimi sintomi. Abituato ad essere molto autonomo e indipendente posso dire di aver vissuto davvero male questo risvolto della mia malattia.
Amavo sostenermi da solo e trovarmi così fragile e vulnerabile mi faceva sentire come se fossi tornato bambino.
Non riconoscevo più il mio corpo e nemmeno la mia persona!
A fine luglio 2021, da altro cardiologo al quale mi ero rivolto, ho ottenuto finalmente un documento di correlazione e l’esenzione vaccino che mi ha permesso di non perdere il lavoro. Ho fatto autonomamente ad Aifa la segnalazione dell’evento avverso poiché il mio medico sosteneva di averla inviata ma non me ne ha mai dato riscontro. Non ho comunque ricevuto nessuna risposta.
Ad oggi, a 19 mesi dalla dose, non sono ancora riuscito a riprendere il lavoro in presenza perché non riesco a reggere il turno. Non ho ancora potuto riprendere le mie passeggiate in montagna. Ho continue fitte al petto, bruciori al petto e al fianco sinistro insorti in questi ultimi mesi, oppressione toracica, bruciori alle gambe, rigidità delle gambe, tachicardie. E gli accertamenti di questi giorni parlano ancora di una miopericardite attiva.
Solo l’aspetto neurologico è migliorato e ho meno mal di testa e vertigini. E, come capita a tutti i danneggiati da vaccino, i sintomi sono oscillanti e non sai mai come sarà la giornata successiva. Ad ora assumo farmaci al bisogno quali antinfiammatori e betabloccanti ai quali ho aggiunto alcuni integratori, tra cui uno specifico per le infiammazioni dei nervi. Faccio flebo di Vitamina C, glutatione e nicetile, sempre per i nervi. Sono in attesa di fare la biopsia per la valutazione di possibile NPF (neuropatia delle piccole fibre) visti i dolori alle gambe. Continuo ancora a fare visite specialistiche nel tentativo di trovare soluzione ai problemi che ancora permangono.
Comincio a poco a poco a riprendermi qualche momento della mia vita, facendo piccole passeggiate durante le quali però devo trovare il modo di fermarmi e riprendere forze e fiato. Avevo amici che non ho più, avevo una prospettiva di vita privata che non ho più. Quando le persone che frequenti non ti sostengono o peggio non capiscono e ti deridono, automaticamente ti chiudi in te stesso. Ti senti dire che se non stai bene, il problema sei tu che avevi già qualcosa che non andava a monte e che probabilmente stai esagerando. Tu, danneggiato da vaccino, non puoi esistere perché la vaccinazione Covid fa solo bene! Anche io quindi, come molti danneggiati, ho passato mesi di totale isolamento. Questo clima intorno a te aggiunge, ad una sofferenza fisica già molto forte, una grande sofferenza psicologica che, soprattutto nelle fasi iniziali, può sfociare in stati depressivi o di panico.
Sto cercando di riorganizzare la mia vita, tenendo conto dei limiti che ho ancora e che ho imparato a comprendere. Questo mi consente di deprimermi meno quando vedo che non riesco a fare ciò che volevo.
Per fortuna ho anche riacquisito un po’ di serenità che mi consente, ad esempio, di stare da solo senza troppa preoccupazione. In questi ultimi mesi sono riuscito a riprendere a guidare e a farmi la spesa anche se non passa giorno in cui io non mi debba misurare con i miei limiti e fare scelte opportune al fine di non peggiorare le cose. Le poche volte che esco con amici e li vedo sereni e spensierati, mi sento estraneo a quel contesto ed è come se io avessi vissuto in questo anno e mezzo in un mondo parallelo. Uscire mi costa molta fatica fisica ma anche psicologica.
Il peso di questi mesi di dolori e angosce mi ha lasciato traumi che richiederanno molto tempo per guarire.
Appena dopo il vaccino ero andato a vivere con la mia ragazza, ma poi le cose non sono andate bene (a causa delle mie condizioni fisiche e psicologiche) e sono dovuto tornare a casa dei miei genitori perché non sono in grado di sostenere le spese di una casa autonoma e tutte le spese mediche che si sono aggiunte.
Se devo pensare ad un possibile lato positivo di tutto ciò posso testimoniare, con un po’ di amarezza, che questa nuova condizione mi ha permesso di fare una buona scrematura, forse in anticipo, rispetto ai rapporti sociali che avevo. Ho anche conosciuto tantissime persone da tutta Italia con le quali sono in contatto e ho creato nuovi legami di amicizia sincera. Ho imparato a non dare la salute per scontata e ho un rapporto con il mio corpo e con i miei limiti del tutto nuovo.
Do un valore alle cose indubbiamente diverso da prima: ad esempio il riuscire a fare una passeggiata un po’ più lunga mi emoziona molto! Quando sono riuscito di nuovo a guidare è stata una grande conquista!
Nelle mie ricerche di sostegno e di informazione ho conosciuto il Comitato Ascoltami a settembre 2021, quando era appena nato, dopo essere entrato in un gruppo Facebook di persone affette da pericardite, che si è molto ampliato dopo le vaccinazioni. Una ragazza di questo gruppo mi aveva informato di aver trovato questo Comitato al quale lei si era già iscritta e al quale aveva già rilasciato la sua testimonianza. Mi ha invitato quindi a fare lo stesso e da lì è nato il mio rapporto con loro e, successivamente, il mio impegno anche all’interno del Direttivo.
Lascio la mia testimonianza sperando che altri ragazzi non si trovino la vita rovinata come è capitato a me.
Voglio anche ricordare come dietro ad una persona danneggiata ci sia un intero nucleo familiare danneggiato che ha bisogno di sostegno. Non posso dimenticare l’espressione di mio padre quando mi sorreggeva per aiutarmi a fare le scale che io non riuscivo ad affrontare da solo per la rigidità alle gambe e le fitte al petto. E ad oggi non so se guarirò mai da questi danni.
Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino e che continuano a farlo, in particolare la mia famiglia e quei pochi amici che mi sono rimasti.
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