Salvatore, 47 anni, Piemonte, PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA

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TIPOLOGIA DI VACCINO: PFLOTTO DEL VACCINO: 1° FG7387, 2° FF2382, 3° 1F1020A

DOSI DEL VACCINO: 3, 28 AGOSTO 2021, 3 OTTOBRE 2021, 30 GENNAIO 2022

EFFETTO AVVERSO DAL VACCINO: PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA

Lavoravo nei cantieri di costruzione come carpentiere e non ho mai avuto seri problemi di salute. Da mesi sono a casa in malattia e non sto affatto bene. Anzi, me la sono vista davvero brutta, per una Porpora Trombotica Trombocitopenica, malattia rara nota anche come Sindrome di Moschcowitz, che mi ha quasi azzerato le piastrine del sangue. Una patologia insorta successivamente all’inoculazione di tre dosi di vaccino PF, e che per poco non mi portava a morte.

Sono sempre stato bene, solo a volte un po’ di mal di schiena. Ho deciso di fare le vaccinazioni perché mi era richiesto per il lavoro e perché credevo fosse la scelta giusta: ho quindi iniziato questo percorso con animo sereno e fiducioso. I problemi sono venuti fuori quasi subito dopo la terza dose ma sul momento non ho collegato. Mi sentivo stanco ed avevo ogni tanto dei dolori al petto e alla schiena, ma davo la colpa al lavoro impegnativo che mi occupava tutta la settimana, anche lontano da casa.

Giovedì 24 marzo 2022 sono finito al pronto soccorso di Monza con dolori al petto. Mi hanno tenuto in osservazione per 6-7 ore, ma gli esami erano buoni e mi hanno detto che era solo un dolore intercostale. La situazione però ha continuato a peggiorare! Quando sono tornato a casa, ero via da 10 giorni, mia moglie quasi faticava a riconoscermi ed era evidente che stavo malissimo. La notte tra il venerdì e il sabato ho vomitato più volte un liquido verde… Così abbiamo chiamato l’ambulanza che è arrivata con un medico, un infermiere e due soccorritori. Ma non hanno ritenuto di portarmi in ospedale, mi hanno somministrato Plasil attraverso una flebo ma niente di più, poi se ne sono andati e alla fine ho dovuto togliere io la cannula dal braccio… L’elettrocardiogramma era a posto e la pressione normale. Nessuno ha mai ipotizzato che potesse essere il vaccino: intanto però io dimagrivo a vista d’occhio.

Il 29 marzo, accompagnato da mia moglie, sono andato ai poliambulatori dell’ospedale cittadino per fare gli esami del sangue e delle urine. Solitamente i referti si ritirano dopo un paio di giorni invece, dopo solo mezz’ora, hanno chiamato mia moglie dicendole di portarmi subito al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea perché avevo tutti i valori ematici sballati. Del resto lei aveva notato nella mia provetta un liquido molto denso che sembrava poltiglia e un medico del Dea, con tono serio, l’aveva avvisata che ero molto grave e intendevano portarmi al reparto di ematologia dell’ospedale di Novara.

A Novara mi hanno sottoposto per alcuni giorni a trasfusioni di sangue, prendevo 13 medicine diverse, compreso cortisone, che assumo tuttora, ed eparina. Sono stato poi dimesso il 9 di aprile, ma faccio frequenti visite di controllo per controllare i parametri: le piastrine erano scene al limite di guardia! La crisi ematica acuta si è risolta, ma mi devo imbottire di medicinali. In questi 10 mesisono riuscito a lavorare solo tra agosto e dicembre, grazie alla disponibilità della mia ditta che, capita la situazione, mi ha affidato mansioni di controllo e mi ha esentato da lavori faticosi. Ma anche così, dopo 2 mesi, mi sono dovuto fermare. I dolori in tutto il corpo e la stanchezza non mi permettono di svolgere nemmeno compiti leggeri e quindi sono nuovamente a casa. Io amavo il mio lavoro, che era pesante, ma che facevo con passione e competenza. Ora, se mai riuscirò di nuovo a lavorare, cosa altro potrò trovare?

Ed è stato proprio a Novara che uno dei medici ha ventilato l’ipotesi di un effetto avverso da vaccino. Molto fugacemente, senza però tornarci su, senza darci consigli. Anche io hosperimentato quello che dicono tanti danneggiati, che quasi tutti i medici non vogliono sentir parlare di correlazioni con i sieri.

Ho segnalato la mia grave reazione avversa a Vigifarmaco e hanno risposto con una e-mail contenente i ringraziamenti, ma nessuna indicazione di un centro dove rivolgersi per approfondimenti o cure.

Nessuno mi sa dire quando finirà o se tornerò a stare bene come prima. Anzi, uno specialista in questa patologia mi ha detto che la stanchezza e la nebbia mentale difficilmente si potranno risolvere. E che questa sindrome si sviluppa esclusivamente per 2 motivi: perché ereditaria o come malattia secondaria di altra patologia in corso. Ma io ho accertato che non rientro in nessuno dei 2 casi. Quindi come è possibile che alcuni dottori ancora cerchino di farmi credere che si sia sviluppata per qualche altro motivo non ben definito, guardandosi bene dal nominare il vaccino? Ciò mi dà grande rabbia e mi sento preso in giro! Credo che qualcuno mi debba spiegare perché. Non sono più lo stesso uomo e questo mi causa ulteriore sofferenza!

Ad oggi, a 10 mesi di distanza dalla terza dose, io sto ancora male, ho male alle ossa, alle gambe, dolori allo stomaco, e sono bloccato a casa. Nei primi tre mesi ho preso 1082 pastiglie e fatto 240 iniezioni, dormo male o non dormo affatto, sono sempre molto nervoso ed accuso continui dolori. Il mio sistema immunitario è compromesso, a breve dovrò andare a togliere quattro denti che sono stati distrutti da un’infezione batterica, i muscoli sono depotenziati, non mi reggo in piedi. Senza contare tutti gli esami che devo fare in continuazione per tenere monitorati i valori del mio sangue.

Per fortuna accanto a me c’è mia moglie Patrizia che, nonostante abbia avuto a sua volta effetti avversi dalla vaccinazione, mi segue con dedizione nel non facile percorso di visite, consulti e cure. Mia moglie si è messa in contatto con il Comitato “Ascoltami” al quale ha comunicato i lotti utilizzati nelle tre inoculazioni. Purtroppo, come temevo, il “punteggio” di questi lotti in relazione alle reazioni avverse è alto. In occasione poi del Convegno del Comitato che si è tenuto a Milano lo scorso giugno, Patrizia ha potuto parlare con il dott. Mantovani, ematologo, che le ha confermato che questo è uno degli effetti avversi che possono accadere. Ho anche sentito di tanti medici che stanno facendo molto per studiare gli effetti avversi dei vaccini anti Covid: forse qualcosa si sta muovendo ed anche essere entrati in contatto con tanti danneggiati ci sta dando delle speranze.

Alcuni amici mi hanno espresso una finta comprensione, alcuni familiari hanno preso le distanze, mentre mia mamma e la mamma di mia moglie, entrambe anziane, ci sono state molto vicine e non hanno mai dubitato di quanto è successo e del perché.

Quello che vorrei, come tutti i danneggiati da vaccino, è che il sistema sanitario ci segua, ci studi e, se possibile, ci indichi un percorso d’uscita.

Aiutateci e diteci la verità!

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TIPOLOGIA DI VACCINO: PFLOTTO DEL VACCINO: 1° FG7387, 2° FF2382, 3° 1F1020A

DOSI DEL VACCINO: 3, 28 AGOSTO 2021, 3 OTTOBRE 2021, 30 GENNAIO 2022

EFFETTO AVVERSO DAL VACCINO: PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA

Lavoravo nei cantieri di costruzione come carpentiere e non ho mai avuto seri problemi di salute. Da mesi sono a casa in malattia e non sto affatto bene. Anzi, me la sono vista davvero brutta, per una Porpora Trombotica Trombocitopenica, malattia rara nota anche come Sindrome di Moschcowitz, che mi ha quasi azzerato le piastrine del sangue. Una patologia insorta successivamente all’inoculazione di tre dosi di vaccino PF, e che per poco non mi portava a morte.

Sono sempre stato bene, solo a volte un po’ di mal di schiena. Ho deciso di fare le vaccinazioni perché mi era richiesto per il lavoro e perché credevo fosse la scelta giusta: ho quindi iniziato questo percorso con animo sereno e fiducioso. I problemi sono venuti fuori quasi subito dopo la terza dose ma sul momento non ho collegato. Mi sentivo stanco ed avevo ogni tanto dei dolori al petto e alla schiena, ma davo la colpa al lavoro impegnativo che mi occupava tutta la settimana, anche lontano da casa.

Giovedì 24 marzo 2022 sono finito al pronto soccorso di Monza con dolori al petto. Mi hanno tenuto in osservazione per 6-7 ore, ma gli esami erano buoni e mi hanno detto che era solo un dolore intercostale. La situazione però ha continuato a peggiorare! Quando sono tornato a casa, ero via da 10 giorni, mia moglie quasi faticava a riconoscermi ed era evidente che stavo malissimo. La notte tra il venerdì e il sabato ho vomitato più volte un liquido verde… Così abbiamo chiamato l’ambulanza che è arrivata con un medico, un infermiere e due soccorritori. Ma non hanno ritenuto di portarmi in ospedale, mi hanno somministrato Plasil attraverso una flebo ma niente di più, poi se ne sono andati e alla fine ho dovuto togliere io la cannula dal braccio… L’elettrocardiogramma era a posto e la pressione normale. Nessuno ha mai ipotizzato che potesse essere il vaccino: intanto però io dimagrivo a vista d’occhio.

Il 29 marzo, accompagnato da mia moglie, sono andato ai poliambulatori dell’ospedale cittadino per fare gli esami del sangue e delle urine. Solitamente i referti si ritirano dopo un paio di giorni invece, dopo solo mezz’ora, hanno chiamato mia moglie dicendole di portarmi subito al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea perché avevo tutti i valori ematici sballati. Del resto lei aveva notato nella mia provetta un liquido molto denso che sembrava poltiglia e un medico del Dea, con tono serio, l’aveva avvisata che ero molto grave e intendevano portarmi al reparto di ematologia dell’ospedale di Novara.

A Novara mi hanno sottoposto per alcuni giorni a trasfusioni di sangue, prendevo 13 medicine diverse, compreso cortisone, che assumo tuttora, ed eparina. Sono stato poi dimesso il 9 di aprile, ma faccio frequenti visite di controllo per controllare i parametri: le piastrine erano scene al limite di guardia! La crisi ematica acuta si è risolta, ma mi devo imbottire di medicinali. In questi 10 mesisono riuscito a lavorare solo tra agosto e dicembre, grazie alla disponibilità della mia ditta che, capita la situazione, mi ha affidato mansioni di controllo e mi ha esentato da lavori faticosi. Ma anche così, dopo 2 mesi, mi sono dovuto fermare. I dolori in tutto il corpo e la stanchezza non mi permettono di svolgere nemmeno compiti leggeri e quindi sono nuovamente a casa. Io amavo il mio lavoro, che era pesante, ma che facevo con passione e competenza. Ora, se mai riuscirò di nuovo a lavorare, cosa altro potrò trovare?

Ed è stato proprio a Novara che uno dei medici ha ventilato l’ipotesi di un effetto avverso da vaccino. Molto fugacemente, senza però tornarci su, senza darci consigli. Anche io hosperimentato quello che dicono tanti danneggiati, che quasi tutti i medici non vogliono sentir parlare di correlazioni con i sieri.

Ho segnalato la mia grave reazione avversa a Vigifarmaco e hanno risposto con una e-mail contenente i ringraziamenti, ma nessuna indicazione di un centro dove rivolgersi per approfondimenti o cure.

Nessuno mi sa dire quando finirà o se tornerò a stare bene come prima. Anzi, uno specialista in questa patologia mi ha detto che la stanchezza e la nebbia mentale difficilmente si potranno risolvere. E che questa sindrome si sviluppa esclusivamente per 2 motivi: perché ereditaria o come malattia secondaria di altra patologia in corso. Ma io ho accertato che non rientro in nessuno dei 2 casi. Quindi come è possibile che alcuni dottori ancora cerchino di farmi credere che si sia sviluppata per qualche altro motivo non ben definito, guardandosi bene dal nominare il vaccino? Ciò mi dà grande rabbia e mi sento preso in giro! Credo che qualcuno mi debba spiegare perché. Non sono più lo stesso uomo e questo mi causa ulteriore sofferenza!

Ad oggi, a 10 mesi di distanza dalla terza dose, io sto ancora male, ho male alle ossa, alle gambe, dolori allo stomaco, e sono bloccato a casa. Nei primi tre mesi ho preso 1082 pastiglie e fatto 240 iniezioni, dormo male o non dormo affatto, sono sempre molto nervoso ed accuso continui dolori. Il mio sistema immunitario è compromesso, a breve dovrò andare a togliere quattro denti che sono stati distrutti da un’infezione batterica, i muscoli sono depotenziati, non mi reggo in piedi. Senza contare tutti gli esami che devo fare in continuazione per tenere monitorati i valori del mio sangue.

Per fortuna accanto a me c’è mia moglie Patrizia che, nonostante abbia avuto a sua volta effetti avversi dalla vaccinazione, mi segue con dedizione nel non facile percorso di visite, consulti e cure. Mia moglie si è messa in contatto con il Comitato “Ascoltami” al quale ha comunicato i lotti utilizzati nelle tre inoculazioni. Purtroppo, come temevo, il “punteggio” di questi lotti in relazione alle reazioni avverse è alto. In occasione poi del Convegno del Comitato che si è tenuto a Milano lo scorso giugno, Patrizia ha potuto parlare con il dott. Mantovani, ematologo, che le ha confermato che questo è uno degli effetti avversi che possono accadere. Ho anche sentito di tanti medici che stanno facendo molto per studiare gli effetti avversi dei vaccini anti Covid: forse qualcosa si sta muovendo ed anche essere entrati in contatto con tanti danneggiati ci sta dando delle speranze.

Alcuni amici mi hanno espresso una finta comprensione, alcuni familiari hanno preso le distanze, mentre mia mamma e la mamma di mia moglie, entrambe anziane, ci sono state molto vicine e non hanno mai dubitato di quanto è successo e del perché.

Quello che vorrei, come tutti i danneggiati da vaccino, è che il sistema sanitario ci segua, ci studi e, se possibile, ci indichi un percorso d’uscita.

Aiutateci e diteci la verità!

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